Largo ai giovani!, quindi. Significa che gli altri devono andare a casa? Ovvio che non è così. “Largo ai giovani!” significa invece che è nostro dovere morale, oltre che professionale, formare una generazione di giovani interventisti che possa continuare un giorno senza di noi il lavoro che noi, dalla fine degli anni ‘70, abbiamo intrapreso: il trattamento delle vasculopatie per via endoluminale. Il che non vuol dire, anche qui è ovvio, che tutto il resto – la chirurgia open, per esempio – vada nel cestino. Significa invece che le prossime generazioni di interventisti dovranno conoscere entrambe le modalità di trattamento – quella endovascolare e quella open – almeno nei loro assunti teorici e dovranno far parte di gruppi interdisciplinari coesi, finalizzati alla migliore offerta diagnostica e terapeutica.
L’interdisciplinarietà è proprio l’elemento caratterizzante del Vascular Club, come sanno gli affezionati partecipanti a cui va la nostra gratitudine.
L’edizione di quest’anno, come si può vedere dal programma, prevede temi quali l’embolizzazione nelle urgenze/emergenze, gli hot topics nel trattamento della patologia obliterativa della femorale superficiale e della poplitea, la prevenzione ed il trattamento degli endoleak di II tipo, che costituiscono ancora motivo di incertezza e qualche volta di apprensione nell’EVAR, i vantaggi ed i limiti dell’approccio percutaneo nell’EVAR ed il confronto, che si spera acceso, tra sostenitori delle tecniche chimney e quelli dell’uso di protesi fenestrate nel trattamento degli aneurismi complessi dell’aorta sotto-diaframmatica.
A questi temi si aggiunge quest’anno un altro che, apparentemente, ha poco a che fare con le tecniche endovascolari: “i risvolti medico-legali del trattamento endoluminale delle vasculopatie”. Perché invece ha molto a che fare con la tecnica? Perché, per citare un esempio fra i tanti, molti di noi effettuano procedure utilizzando materiali al di là delle prescrizioni delle compagnie produttrici, ossia in condizioni off label. Possiamo ritenerci tranquilli in questi frangenti? Che cosa possiamo e dobbiamo fare? Il confronto con i giuristi e medici legali ci sarà sicuramente d’aiuto.